Il fotografo dell’anima di Napoli
Un legame indissolubile con Napoli
Napoli perde uno dei suoi sguardi più profondi: Mimmo Jodice, maestro indiscusso della fotografia italiana e internazionale, si è spento all’età di 91 anni. La sua città, che non ha mai voluto abbandonare, lo saluta con gratitudine e commozione.
Nato nel quartiere Sanità, Jodice ha raccontato Napoli come nessun altro. Nei suoi scatti, la città si trasforma in un luogo sospeso tra mito e realtà, tra luce e ombra. Anche negli ultimi anni, nonostante la salute precaria, ha continuato a partecipare alla vita culturale con la moglie Angela e la figlia Barbara, sostenendo con generosità i giovani talenti.
Dalla contestazione alla metafisica
La sua carriera ha attraversato fasi diverse: dagli esordi influenzati dalla contestazione sociale degli anni ’60 e ’70, fino alla svolta estetica e spirituale degli anni ’80. Dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980, Jodice ha scelto di fotografare una Napoli svuotata di presenze umane, dando vita al celebre libro Vedute di Napoli. Da lì, il suo lavoro si è orientato verso il silenzio, la riflessione, la classicità.
La luce come strumento di narrazione
“La fotografia è luce”, diceva. E Jodice l’ha usata per raccontare l’anima nascosta di città, volti, rovine. Mai passato al digitale, ha sempre lavorato in analogico, considerando la camera oscura il vero luogo della creazione. Tra le sue opere più amate: La mano con il taglierino e Le impronte digitali, testimonianze di una ricerca continua e intensa.
Un’eredità da custodire
Il suo archivio, immenso e prezioso, dovrebbe trovare casa al Museo di Capodimonte, insieme alla sua camera oscura. Un progetto che speriamo venga realizzato presto, per rendere omaggio a un artista che ha portato Napoli nei musei di tutto il mondo: da Parigi a New York, da Düsseldorf a Torino.
Il saluto della città
La camera ardente sarà allestita giovedì 30 ottobre al Maschio Angioino, dalle 12 alle 16.30. Il sindaco e il ministro della Cultura Alessandro Giuli hanno espresso il loro cordoglio: «Con Mimmo Jodice scompare un uomo di rara sensibilità, capace di raccontare con la luce l’anima delle città, dei volti, della memoria».



